giovedì 29 dicembre 2011

Capodanno allo... zenzero !

Vitello allo zenzero in gelatina


Ingredienti:
850 gr. di vitello (girello)
1carota,1sedano ,2 scalogni
2 dadi di gelatina
1 bicchiere di vino bianco
1 lt di brodo 
zenzero ,anche in polvere,sale ,pepe, olio extravergine di oliva


Rosolate il girello ben bene con 3 cucchiai di olio, unite la carota, il sedano e lo scalogno tagliati a dadini. Poi salate,pepate e sfumate la base con il vino. Fate evaporare in parte e coprite,va in cottura a fuoco basso per un'ora circa, girandolo. Quando è cotto va tolto dalla casseruola ,ed avvolta nell'alluminio.Una volta freddo si taglia a fette e si pone su di un piatto di portata. Frullate il fondo di cottura e versate la salsa ottenuta sulla carne. Preparate la gelatina con il brodo ,seguendo le istruzioni riportate sui dadi e poi lasciatela raffreddare.Tagliate  scagliette lo zenzero e spargetele sul piatto,oppure usate la polvere. Infine versare la gelatina ancora tiepida e morbida sulle fette di girello,in un primo strato. Decorate con delle sottili fette di limone e dei ciuffetti di prezzemolo ed ultimate con un ulteriore strato di gelatina in modo da avere tutto sotto "vetro". Buon Appetito !

lunedì 19 dicembre 2011

Qualche idea per i pranzi delle vacanze...

LA PASTA AL FORNO DI  MARINA                         

Ingredienti  per 6 persone :                                              
200 gr. zucchine                                                    
100 gr. funghi champignon
2  carote, 1 scalogno
50   gr. sedano
150 gr. prosciutto di Praga
60   gr. parmigiano grattuggiato
250 gr. lasagne
olio,sale ,pepe q.b.
Besciamella :
70 gr. burro
60 gr. farina
1  lt. latte
noce moscata,sale .

Ricetta : Tagliare le verdure a julienne, i funghi a fettine, e poi fare appassire il tutto in tre cucchiai di olio.
Tagliare il prosciutto. Comporre la besciamella: dopo aver fatto sciogliere il burro e raffreddare, mescolare gli ingredienti un po' alla volta per evitare i grumi.Lessare la pasta delle lasagne. Alternare in una pirofila imburrata la pasta,le verdure, la besciamella, la pasta di nuovo e poi il prosciutto, il parmigiano e la besciamella e di nuovo la pasta...Si termina con la besciamella su cui si appoggeranno dei fiocchetti di burro. Va messa in forno preriscaldato a 180° per 20 minuti.


lunedì 12 dicembre 2011

Quasi alla fine di un altro anno...

" E tutto insieme, tutte le voci,
 tutte le mete, tutti i desideri,
 tutti i dolori, tutta la gioia,tutto il dolore,
 tutto il bene ed il male,
 tutto insieme era il mondo.
 Tutto insieme era il fiume del divenire,
 era la musica della vita. "
(Hermann Hesse  -  Siddharta )

Crema di ceci e mazzancolle

Ingredienti: ( 4 pers.)
1 scalogno
1 rametto di rosmarino
3 cucchiai d'olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio di salsa
1 vasetto di ceci lessati
1/2 litro di brodo vegetale
2 hg di mazzancolle
pane casereccio
sale, zenzero q.b.

Ricetta :
In una casseruola preferibilmente antiaderente, mettete  lo scalogno tagliato fine e fatelo sciogliere in due cucchiai di olio. Aggiungete i ceci, precedentemente sciacquati e fateli rosolare delicatamente, poi  mescolate.
Aggiungete il brodo un po' alla volta e lasciate  andare fino a che i ceci non saranno morbidi . Togliete la pentola dal fuoco e con un frullino ad immersione trasformate la minestra di ceci in una crema a cui aggiungerete il cucchiaio di salsa ed il rametto intero di rosmarino, mescolando il tutto con delicatezza. Lasciatela coperta e procedete con le mazzancolle. Verranno lavate prima sotto l'acqua fredda e poi sgusciate partendo dalla zona delle zampette. Una volta pronte vanno fatte saltare in padella con un goccio d'olio  smuovendole con la punta di un mestolo di legno. Quando avranno cambiato colore da grigie a rosa e si saranno arrotondate, sono pronte. Spolveratele con  lo zenzero e giratele. A questo punto si dovrà rimettere la crema di ceci sul fuoco, per poterla servire ben calda , aggiungeremo quindi le mazzancolle ed aggiusteremo di sale. La zuppa va servita  in un piatto fondo su cui avremo  prima posto una fetta di pane casereccio.  Buon appetito !
Possiamo consigliare come vino, un bianco aromatico come il Weissburgunder o il Gewurztraminer,  ottimi vini altoatesini .

domenica 27 novembre 2011

Da oggi il nostro blog è ad impatto zero ! E'un'iniziativa libera e gratuita.
 Un albero verrà piantato in un preciso luogo del mondo dedicato a chi vorrà segnalare il suo blog o sito su  www.doveconviene.it in collaborazione con " I plant a tree ".

lunedì 21 novembre 2011

Monte Bianco caffè

Si tratta di un caffè speciale:    

-un espresso da bar (o un caffè di moka corto, se lo fai a casa tua)
-1 cucchiaino di cioccolato  in polvere
- schiuma di latte compatta e densa, fino all'orlo !


* va servito in un bicchiere o in tazza di vetro *  




domenica 20 novembre 2011

Storie e....dolcezze dalla Sardegna

ACCABADORA - Michela Murgia - ed. Einaudi 2009

AccabadoraQuesta è veramente una storia che porta indietro nel tempo, senza una definizione assoluta di quanto indietro si riesca ad andare. E'ambientata nella Sardegna dei silenzi e dei sommessi patti omertosi, dei misteri chiusi nel ritmo e nei suoni di un antico linguaggio.  Maria è l'ultima figlia di una madre vedova, che in un momento di difficoltà la affida come "fill'e anima" ad un'anziana sarta, donna rispettata ed in un certo senso anche temuta dai suoi compaesani. L'affidare i figli a chi li può far crescere  meglio, è una consuetudine sociale che non toglie alla famiglia d'origine nessun diritto.
Nell'intrecciarsi delle loro vite si genera la vicenda, perchè per Bonaria e Maria, essere madre e figlia d'anima, ha il sapore della speciale intesa che si crea tra chi si è scelto. Bonaria ha scelto Maria e per lei cuce una vita diversa da quella che l'aspettava e Maria ha scelto di vivere con lei. La donna insegnerà alla bambina testarda e solitaria, l'attenzione e la cura per sè e per il lavoro, ciò che è importante sapere per poter superare i momenti duri dell'esistenza ed ancora come accogliere la vita e la morte con uguale umiltà.
Bonaria rappresenta una donna senza tempo, custode di saperi millenari , che ha accettato il suo destino semplicemente. Quando Maria scoprirà il ruolo ultimo di Bonaria ne rimarrà sconvolta e turbata. Bonaria è l'accabadora, colei porta a termine il destino , portando a chi lo chiede la fine pietosa.
L'ultima madre, che chiude il cerchio della vita. La fill'e anima avrà in eredità da lei, se vorrà, saperi e destino.
Una scrittura poetica e ricca di immagini questa di Michela Murgia, senza scivolate emotive, chiara e limpida come il mare della sua isola .



venerdì 14 ottobre 2011

E' già ottobre...


Spezzatino autunnale di lonza con pere e zucca e salvia

Ingredienti per 4 p.
500 gr. di lonza di maiale a pezzetti
1 cipolla bionda o 2 scalogni
2 pere william sode
200 gr di zucca mantovana sbucciata e tagliata a tocchetti se possibile stessa misura della carne
3 foglie di salvia
2 cucchiai di aceto balsamico
2 cucchiai di olio extra vergine
20 gr di burro
sale e pepe
Mettere il burro e l’olio in una padella lasciar sciogliere a fuoco moderato e aggiungere la cipolla tagliata finemente . Quando è appassita aggiungere la carne, rosolare bene, unire la zucca, la salvia, salare , coprire e cuocere per 10 minuti ( se occorresse aggiungere acqua calda).
Trascorso questo tempo aggiungere le pere sbucciate e tagliate a tocchetti grossi, e cuocere per altri 10 min. coperto.
Bagnare con l’aceto balsamico, lasciare evaporare, unire il pepe e gustare.

E' tempo di un buon risotto al "radicchio ed arancia" per dare il benvenuto all'autunno... ancora un po' indeciso !!



Per  4 persone
300 gr. di riso (perfetto in questo risotto la qualità vialone nano, con chicchi tondi che dopo la cottura risulteranno  morbidi ma consistenti).
180 gr. di radicchio rosso
1 arancia grossa o 2 piccole
2 o 3 scalogni sbucciati e affettati finemente
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe

Pulire il radicchio tagliandolo a falde non grosse. Sbucciare l’arancia e pelarla a vivo facendo questa operazione su di un piatto che raccolga il succo.
Rosolare dolcemente gli scalogni affettati in 2 cucchiai di olio finchè saranno morbidie trasparenti,  aggiungere il radicchio, gli spicchi d’arancia  e il succo , salare leggermente e dopo un paio di minuti spegnere la fiamma.
Nel frattempo lessate il riso in poca acqua calda salata , raggiunto la cottura eliminate l’acqua avanzata (non scolatelo deve rimanere morbido) e aggiungete il radicchio con l' arancia , mescolate e dopo aver dato un giro di olio di qualità servite caldo. Il pepe è facoltativo.









domenica 2 ottobre 2011

Dai libri portati in vacanza...


La città che profuma di coriandolo e cannella 



 Le ricette, i sapori e le storie di Damasco

di Rafik Shami  e Marie Fadel

Garzanti - 2010

Si tratta si un libro scritto da Rafik Shami, scrittore damasceno che dal 1971 si trova in esilio in Germania per motivi politici,e che vuol far conoscere, attraverso un passaggio fra i ricordi della sua famiglia e le tradizioni locali , il profumo e il delizioso insieme dei sapori della cucina di Damasco. Forse non avrebbe potuto realizzare questo  desiderio che coltivava da anni senza  il prezioso aiuto della sorella Marie Fadel, che abita a Damasco e decide di aiutarlo. Per telefono, Marie lo accompagna idealmente in un percorso attraverso le vie ed i vicoli della loro città, tra i ricordi  della loro infanzia , sposta il velo della lontananza e cosi  assieme alle parole della sorella, arrivano a lui anche il  profumo di caffè al cardamomo delle antiche caffetterie, le ricette saporite delle zie e gli odori della città mediorientale. Rafik tra immagini, sensazioni e ricordi scrive un testo che è un vero viaggio gastronomico, deliziosamente retrò, in cui conduce il lettore ad assaporare il vero spirito  della sua città. E tra le viuzze e le vie del centro di Damasco, città delle sette porte, non solo s'incontra la storia della più antica  e cosmopolita città del mondo, ma si riescono ad apprezzare anche i suoi sapori ....molte infatti sono le ricette citate, tratte  dalle  cucine di nonne e zie...

..."Zia Salime diceva che il tabbuleh è l'unica insalata che non viene mai servita in   occasioni tristi ." (pag.21)

sabato 24 settembre 2011

Back Home

Eccoci qui dopo quasi due mesi di latitanza... è ora di rimettersi ai fornelli ! In pentola bolle un'altra storia....

lunedì 20 giugno 2011

Antipasto o brunch , magari in terrazza ?

INVOLTINI DI UOVA E ZUCCHINE
Ingredienti x 4 persone: 
2 grosse zucchine
4 uova sode
olio extravergine d'oliva, aceto balsamico, timo,pepe, sale
Procedimento:
Lavate bene le zucchine e tagliatele a fette abbastanza sottili.   Grigliatele,dopo averle leggermente bagnate con l'olio in modo che non si attacchino alla padella antiaderente. Quindi posatele in un piatto  e spruzzatele con l'aceto balsamico. Sale ,pepe e timo e poi lasciate marinare per circa 15 minuti.
Intanto rassodate le uova e poi, una volta fredde, tagliatele in spicchi .Prendete le zucchine, fatele leggermente sgocciolare dalla marinata ed avvolgetele attorno ad ogni spicchio d'uovo sodo, fermandole con uno stecchino. Una volta messi gli involtini così ottenuti in un piatto di portata, vanno irrorati con un filo d'olio crudo ed una leggera spolverata di timo.   Piatto freddo semplice, ma efficace !

COPPETTE DI FORMAGGIO AL BASILICO
Ingredienti :
2etti di crescenza o stracchino
1mazzetto di basilico
olio extravergine ,pepe ,sale
Procedimento :
Lavate bene il basilico ed asciugatelo con delicatezza , se le foglie sono grandi, dividetele in due o tre pezzi con le mani.
In ciotole monoporzione alternate a strati, un filo d'olio, un bel cucchiaio di crescenza, e del basilico. Aggiungete una spruzzata di pepe,senza esagerare. L'ultimo strato sarà di basilico. Si potrà decorare con mezzo pomodorino pachino messo sopra. Porre in frigo per almeno 30 minuti .
 Ben si accompagnano al piatto precedente !

venerdì 10 giugno 2011

Il cielo estivo, l'invidia e la grandezza esponenziale dell'amore ... spiegato ai bambini

 IL SOLE E LA NUVOLA...


" Il sole viaggiava in cielo, allegro e glorioso sul suo carro di fuoco, gettando i suoi raggi in tutte le direzioni, con gran rabbia di una nuvola di umore temporalesco,che borbottava:
-- Sciupone, mano bucata, butta via i tuoi raggi, vedrai quanti te ne rimangono.
Nelle vigne ogni acino d'uva che maturava sui tralci rubava un raggio al minuto, o anche due; e non c'era filo d'erba, o ragno, o fiore,o goccia d'acqua, che non si prendesse la sua parte.
-- Lascia, lascia che tutti ti derubino: vedrai come ti ringrazieranno, quando non avrai più niente da farti rubare.
Il sole continuava allegramente il suo viaggio, regalando raggi a milioni, a miliardi,senza contarli.
Solo al tramonto contò i raggi che gli rimanevano : e guarda un po', non gliene mancava neanche uno.
La nuvola,  per la sorpresa, si sciolse in grandine. 
Il sole si tuffò allegramente nel mare. "


Gianni Rodari --Favole al telefono 1962--

giovedì 2 giugno 2011

E..state al fresco !!!

Insalata al melone

Ingredienti ( 4pers.) : 1 melone profumato
                                 1avocado maturo
                                 50 gr. di scaglie di grana
                                 1lime ( il succo)
                                 1 cucchiaio d'aceto balsamico
                                 2 cucchiai d'olio extravergine d'oliva
                                 erba cipollina, semi di sesamo tostati, sale e pepe rosa o bianco

Procedimento :       Si taglia il melone, precedentemente tenuto al fresco, insieme all'avocado in pezzi nè piccoli nè grossi e si pone il tutto in una ciotola di vetro in cui si avrà l'accortezza di sistemare delle foglie pulite di lattuga freschissima.  Si aggiunge anche la metà delle scaglie di grana. A parte si prepara il condimento, mescolando l'olio al succo di lime , sale e pepe q.b. , un po' di erba cipollina tagliata e una manciatina di semi di sesamo . Il sesamo però deve essere prima leggermente tostato in padella con una goccia d'olio, quando si colora leggermente, si toglie dal fuoco e si lascia raffreddare. In ultimo si unisce al condimento l'aceto balsamico e si mescola con delicatezza il tutto. Una volta ottenuto , il condimento si versa sui pezzi di melone ed avocado, a cui si uniscono le restanti scaglie di grana. Va posto in frigo per 15'  prima di essere servito.

E'  ottimo  come  antipasto o come un leggero secondo piatto !
                                

martedì 17 maggio 2011

Carciofi romani ripieni

Ingredienti :
4 carciofi romani ( tipo mamma )  x 4 persone
3 fette di pan carrè senza crosta
2cucchiai di parmigiano grattuggiato
1 cucchiaio di mandorle
1 cucchiaio di prezzemolo
1spicchio d'aglio
3 cucchiai d'olio d'oliva extravergine
sale e pepe q.b.

Procedimento :
Lavare i carciofi e pulirli togliendo le foglie grosse più esterne, ma non i sepali ovvero quelle piccole sul gambo, che serviranno a renderli più digeribili.
Tritare il pane, le mandorle, il  prezzemolo e l'aglio mettendo il tutto nel mixer. Una volta ottenuto il trito si aggiunge il parmigiano grattato ed un cucchiaio d'olio,poi si aggiusta di sale e pepe ed infine si mescola per ottenere un impasto.
 Dopo aver fatto un po' asciugare i carciofi a testa in giù sopra un panno, si allarga la corolla con le dita e li si riempie con l'impasto.   In una casseruola capiente e leggermente unta con un cucchiaio d'olio, si posano dunque  i carciofi ripieni e si va a riempire la padella con acqua un po' salata fino a metà altezza dei carciofi, versandola un po' alla volta.  Vanno messi a cuocere col coperchio a fuoco medio per circa mezz'ora.
Una volta pronti per essere mangiati , si consiglia di irrorarli con un ultimo cucchiaio di olio, crudo .
Bon  Appetit !

domenica 15 maggio 2011

Frittatine semplici delle monache

  
Da una ricetta di zia Norina...
Ingredienti :
 8 uova  ( per 20 frittatine)
4 foglie di lattuga lavata ed
1 manciata di foglie di basilico fresco, lavate e    lasciate asciugare all'aria
qualche foglia di prezzemolo
100 gr. di parmigiano grattuggiato
1 cucchiaio di latte
sale e pepe q.b.


Procedimento :
Sbattere bene le uova con sale e pepe, unire il parmigiano ed il latte. Tritare le verdure con coltello o mezzaluna, quindi unirle al composto. Ungere una padella antiaderente e larga con del'olio di arachide. Quando l'olio è bollente versare il composto  nella padella, un po' alla volta, con un cucchiaio da cucina . Cuocere  a fuoco medio e girare le frittatine con l'aiuto di due forchette. Una volta tolte dal fuoco, vanno passate in carta assorbente e poi servite su di un piatto di portata . Ottime calde, ma buonissime anche fredde. Si possono conservare in frigo coperte da carta stagnola. Si accompagnano molto bene con un'insalata di pomodori.
Consiglio  :  al trito di verdure si può aggiungere, se piace , del prosciutto cotto sminuzzato.





            
                   

lunedì 2 maggio 2011

Il punto !

A questo punto , facendo un rapido giro sulle pagine del blog,  ci siamo rese conto che la maggior parte dei piatti proposti, ricavati  o trascritti dai testi che abbiamo letto, sono quasi sempre dei "primi"... o  dei dolci .
La ragione è che noi due preferiamo di  gran lunga un bel primo piatto elaborato, a qualsiasi altra cosa e spesso  usiamo offrirli alle nostre famiglie come piatti unici. Ma dato che il nostro apprezzamento in materia culinaria, "sale i monti e gira i colli " , prossimamente daremo spazio a gustosi piatti a base di verdure, non solo contorni, ma vere pietanze !
Monica e Gioia

domenica 1 maggio 2011

Risotto alla milanese

Ingredienti per 4 persone:
500gr. di riso carnaroli o vialone nano
100gr. di burro
50gr. di midollo di bue
1cipolla bionda
1l.di brodo di carne
2 bei pizzichi di pistilli  di zafferano
parmigiano grattato

Procedimento:
Mettere in una casseruola , o pentola antiaderente, 50gr.di burro, la cipolla finemente tritata ed una volta appassita, aggiungere prima il midollo tritato e poi il riso. Mescolare, il riso si dovrà leggermente tostare. Pian piano aggiungere il brodo caldo. Nel caso fosse necessario, aggiustare di sale.Preparare lo zafferano macinato e sciolto in una tazza con un po' d'acqua calda. Quando il riso sarà cotto unire lo zafferano, mescolando bene. Spento il fuoco si farà mantecare il riso con gli altri 50gr. di burro ed il parmigiano grattuggiato.
Il risotto va servito ben caldo e decorato con qualche pistillo di zafferano.

giovedì 28 aprile 2011

Pinocchio e ..la fame

La fame di Pinocchio è presente in tutta la sua storia, "fame" di correre via per provare le sue gambe di legno, appena fatte da Geppetto, " fame " di conoscere il mondo in cui era giunto, "fame " di divertimento, in contrasto con gli insegnamenti del  padre che rinunciava anche all'unica giacchetta per  procurargli un abbecedario per la scuola e.... tanta fame di cibo...nonostante fosse fatto di legno.
Pinocchio era la rappresentazione simbolica e  pittoresca di un  bambino dell'ottocento, figlio di povera gente, secco e monello, sempre affamato di tutto.  Il suo destino poteva anche essere quello di finire come un asino morto in fondo al mare, ma Collodi volle disegnare un finale diverso per lui, una prospettiva più rosea, quella di essere "salvato" da una signora, dai capelli turchini, e finire invece come un bravo bambino borghese , in carne ed ossa ...
Tra le tante disavventure gli capitò dunque di essere trasformato, a causa della sua dabbenaggine, in un somaro . Pinocchio si trovò perciò a mangiare paglia e fieno e sognare il cibo vero...
"Allora  prese una boccata di paglia tritata: ma in quel mentre che la masticava
 si dovè accorgere  che il sapore della paglia tritata non somigliava punto nè al
 risotto alla milanese nè ai maccheroni alla napoletana. "  (C.Collodi)

Maccheroni alla napoletana

Ingredienti : (x 4 persone)
350 gr. di maccheroni lunghi
350 gr. di polpa di manzo intera
100gr. di prosciutto cotto
1 fetta di pancetta o lardo
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
4cucchiai d'olio extravergine d'oliva
1cucchiaio di malvasìa
1 cucchiaio di pinoli
1 scatola di pelati interi
1/2 cipolla
30 gr. di burro
parmigiano o pecorino grattugiato
sale e pepe q.b.
Procedimento :
Fare un trito del lardo, o pancetta, con il prosciutto, l'aglio e il prezzemolo. A parte scaldare il un pentolino la malvasìa  con un po' d'acqua e del burro. Una volta raffreddato, unire il tritato mescolando fino ad ottenere un impasto.
Praticare dei fori nella polpa di manzo e poi riempirli con l'impasto , aiutandosi con un cucchiaino.
Tritare la cipolla e farla rosolare in una pentola antiaderente con l'olio, poi sistemarvi la polpa conciata. Prima dovrà dorare per bene su ogni lato e poi verranno aggiunti i pelati, facendo attenzione a schiacciarli con una forchetta. Sale e del pepe q.b. ed infine si porterà a cottura ,a fiamma bassa e con il coperchio, per circa 2 orette, rigirando il pezzo di carne ogni tanto. Si baderà ad aggiungere dell'acqua calda quando il sugo tenderà ad addensarsi troppo.
Circa 15 min. prima del termine di cottura previsto, si metterà a bollire l'acqua per la pasta. I maccheroni, una volta cotti al punto giusto, verranno scolati e conditi con il sugo della carne, il formaggio grattato e i pinoli .

 " ...come usano i Napoletani, si condiscono i maccheroni e la carne serve da companatico. "
 (Artusi )

mercoledì 20 aprile 2011

Pasta alla scarola


Ricetta per 4 persone:
* Sbollentate in acqua calda per 2 minuti metà testa di scarola (un po' grande) tagliata a striscioline, scolatela e   mettetela in una padella grande dove avrete scaldato 2 o 3 spicchi d'aglio, magari quello fresco di questa stagione, e un po' di peperoncino. 
* Stufate per 5 minuti e aggiungete ca. 25 olive di gaeta denocciolate e spegnete. 
* A parte in un padellino più piccolo cuocete per 3/4 minuti sempre con aglio fresco e peperoncino una decina di pomodorini possibilmente i pizzuttelli .   
* Nel frattempo avrete cotto la pasta al dente ( consigliamo pasta fresca di semola un po' attorcigliata) e tagliato a dadini 150 gr. di provola affumicata. 
* Riaccendete la padella grande con la scarola versateci la pasta, il sughetto di pomodorini, mescolate qualche istante, spegnete il fuoco, aggiungete la provola e...godetevi  questa deliziosa, ma semplice... "pasta alla scarola con pomodorini, olive di gaeta e provola affumicata".

venerdì 15 aprile 2011

Pastepatate

Una storia nella Storia di una città fatta di un sopra e di un sotto,raccontata attraverso le vite di due orfani cresciuti in epoche diverse, ma ugualmente soli e che per un caso del destino si incontrano. Don Gaetano è il più vecchio e fa il portinaio di un vecchio palazzo, si farà carico d'insegnare al giovane figlio di Nessuno, lo Smilzo , come restare vivo ed imparare l'arte del vivere, e lo fa raccontandogli la sua,  di storia . Il ragazzino beve ogni parola che esce dalla  bocca del suo 'maestro'. Fuori dalla guardiola di Don Gaetano,c'è la città di Napoli, i suoi vicoli scuri, il porto e il mare.
Il giorno prima della felicità " T'aggia imparà e t'aggia perdere" , dice Don Gaetano allo Smilzo . Devo insegnarti tutto e devo lasciarti andare, in queste parole è racchiuso il senso stesso della vicenda di questo romanzo,e nel contempo, una preziosa rivelazione pedagogica.  Il ragazzo si nutrirà della sapienza e dell'esperienza di Don Gaetano che rappresenta per lui radici , terra e città  fino a quando, diventato abbastanza grande, se ne dovrà andare. Lo Smilzo si nutre di storie, dell'amore che scopre e da cui viene scoperto,della forza e della dannazione di un destino segnato. Prima di andare via dovrà conoscere il segreto del fuoco che gli riserverà dignità e considerazione tra la sua gente, e prima di partire dovrà assaporare ciò che si prova " il giorno prima della felicità" quello prima che tutto cambi.
Un sapore che ha il gusto famigliare di un piatto di "pastepatate".
( Il giorno prima della felicità ...Erri De Luca...Ed.Feltrinelli )
                                               
PASTEPATATE  alla napoletana

Ingredienti x tre persone: 250 g r.di pasta mista
                                       1/2 cipolla, 1 carota, 1costa di sedano
                                        qualche foglia di prezzemolo e basilico
                                       3 patate (sbucciate e tagliate a cubetti)
                                       1 pugno di pancetta a dadini o di lardo
                                       2/3 cucchiai di concentrato di pomodoro
                                       parmigiano ( anche un pezzo di crosta ripulita) grattato
                                       sale, pepe ,peperoncino, olio d'oliva
Procedimento:
Fare un battuto di cipolla, carota e sedano, far rosolare nell'olio con un pezzetto di peperoncino e un po' di lardo o pancetta a cubetti. Quando tutto sarà rosolato si potrà aggiungere il concentrato di pomodoro, si mescola bene e si uniscono le patate a cubetti. Si fa insaporire, sempre mescolando e poi s'aggiunge dell'acqua calda fino a copertura, con un po' di sale e la crosta di parmigiano. Quando le patate saranno cotte, ma non disfatte, si va ad aggiungere altra acqua calda, si porta a bollore e si butta la pasta mista. A questo punto si regola di sale e la pasta viene portata fin quasi a cottura, a fiamma bassa, mescolando. Se occorre si potrà aggiungere altra acqua calda, nella misura di una tazza alla volta. Quando sarà al dente, si spegne il fuoco e si lasca riposare ed addensare per 5'.
Prima di impiattare, si aggiunga del parmigiano grattato, un trito leggero di prezzemolo e una foglia di basilico,come decoro.
                          

martedì 12 aprile 2011

Lo strudel di nonna Anna

Ingredienti per la sfoglia :
200 gr. di farina bianca
100 gr. d'acqua tiepida
2 cucchiai d'olio di semi (arachidi o mais)
1 pizzico di sale
Si versa la farina in una ciotola facendola smuovere bene,poi s'aggiunge il sale e si versa l'olio nel mezzo. Si aggiunge l'acqua tiepida piano piano. Si dovrà mescolare il tutto finchè non si ottiene una pasta morbida, da lavorare fino a che non sia più appiccicosa. Poi si deve sfarinare il piano di lavoro dove si inizierà a manipolare l'impasto. Una volta ottenuta una palla di pasta ,con forza si deve buttarla sul piano due o tre volte  fino ad ottenere una palla di pasta ben liscia e che non attacchi. A questo punto si lascia riposare per mezz'ora, poggiata sulla carta forno,infarinata anch'essa, e su di un canovaccio grande. Si ungerà un po' la palla e si ricoprirà con una ciotola riscaldata. (in microonde oppure con l' acqua calda e poi va asciugata) Accendere il forno a 180° .

 Ingredienti per la farcitura:
800gr di mele leggermente acidule ( renette o pinova)
100gr di pangrattato
60gr di burro
100gr di zucchero
2 cucchiai di Rum
1 limone
50gr di uvetta
50gr noci o mandorle tritate
50gr pinoli
cannella
zucchero a velo
Prima di tutto si metterà l'uvetta in acqua calda per idratarla bene,poi si deve rosolare il pangrattato con il burro sciolto nel padellino. Si lavano e si sbucciano le mele.avendo cura di levare il torsolo, poi si tagliano a fette sottili. Si mettono in una ciotola a cui si aggiunge lo zucchero,il rum,il succo del limone e un po' di buccia grattata se è bio. Infine, una volta strizzate le uvette, si aggiungono alle mele ,insieme alle noci o mandorle, ai pinoli e alla cannella.
Procedimento:
La pasta che ha riposato si stende, prima con il mattarello e poi con le mani, fino ad ottenere una forma rettangolare, di consistenza finissima, ma elastica sotto le mani.Bisogna renderla quasi trasparente ,tanto da poter vedere la trama del canovaccio sottostante. Ora è pronta per essere riempita , in quest'ordine : prima il pangrattato rosolato, e tutto il rettangolo deve essere ben riempito , poi il ripieno verrà versato a pioggia,  con le mani dalla ciotola e poi distribuito sulla superficie della pasta. Infine, aiutandosi con il canovaccio, si fa arrotolare dalla parte più lunga fino a che si uniscano i lembi.Si chiuderanno poi le estremità dello strudel, cercando di dargli una forma leggermente a ferro di cavallo. Usando la carta forno si trasferirà lo strudel in forno sopra una teglia. starà a cuocere per 40' ed a metà cottura si potrà bagnare la parte superiore con del latte tiepido.
Una volta sfornato si servirà sempre tiepido con una sfarinata di zucchero a velo oppure accompagnato  da una salsa di vaniglia calda.

La baklava turca e le origini dello strudel...

 La notizia è che lo strudel.... ha sicure origini mediorientali!  
Tanto per sottolineare ancora una volta, se servisse, che da lì ha preso forma la nostra cultura...  Sembra che derivi da un dolce molto diffuso in quei territori, la baklava .
La baklava è un dolce di pasta sfogliata, pasta fillo , ripieno di frutta secca, miele , zucchero e succo di limone, spezie e acqua di rose.  In Turchia viene tagliata in rettangoli o triangoli, oppure arrotolata e tagliata a fette circolari.   E' possibile che ogni famiglia turca lo faccia in un modo un po' diverso una dall'altra, seguendo antiche ricette tramandate di madre in figlia.
L'origine di questo dolce ha radici molto antiche che risalgono agli Assiri, che infornavano un trito di noci e miele, avvolto in una pasta molto lavorata e tirata.   L'uso della pasta fillo ( da phyllo che in greco significa foglia) lo si deve appunto ai Greci, cui il dolce era giunto al seguito di  viaggiatori e marinai.
Un'ulteriore modifica alla farcia del dolce,  la portarono gli Armeni, che all'epoca di Bisanzio, unirono all'impasto di frutta secca : pistacchi, cannella e chiodi di garofano tritati. 
Infine si deve alla cultura araba sia l'aggiunta del cardamomo e dell'acqua di rose, sia il nome,che significa "noci".  Insomma " le mani in pasta" ce le hanno messe in tanti.
A seguito delle conquiste turche  il dolce giunse nella penisola balcanica e poi nel 1547 circa arrivò fino in Ungheria, dove cambiò nome e parte della farcitura e divenne lo strudel di mele. Durante il tempo dell'impero austro-ungarico diventò uno dei dolci più amati e diffusi . Infine, dopo il congresso di Vienna  del 1815 , entrò ufficialmente a far parte della tradizione gastronomica delle regioni dolomitiche. La produzione di mele del territorio ha ulteriormente contribuito a dare a questo dolce una grande popolarità e diffusione .

venerdì 18 marzo 2011

Dolcezze dal mondo... l' Ashure ad Istanbul





Riportiamo la citazione  da un libro letto con curiosità e piacere dove la ricetta dell' ashure  viene  riportata integralmente , si tratta del romanzo  --"La bastarda di Istanbul" di Elif Shafak , ed.BUR  --  ...e  si legge con il piacere di una scoperta.  La città di Istanbul viene paragonata ad una nave che naviga fra due mari,  dove si incrociano i destini di due famiglie etnicamente diverse , ma con un passato comune. Il passato per gli armeni della diaspora è il doloroso ed unico aggancio alla propria origine, non vogliono e non possono dimenticare. 
Per i turchi invece sembra essere  un buco nero dove lasciare il ricordo di efferatezze non riconosciute. In questa atmosfera di profonde differenze si incrociano le vite di due ragazze i cui destini sono indissolubilmente legati proprio dal passato dei loro popoli diversi e simili. 
In casa della ragazza turca, Asya, dove un vuoto incolmabile è rappresentato dalla mancanza del padre, vivono solo donne e tra i vapori di una cucina che dal mattino alla sera è piena di profumi di spezie, si prepara un dolce antico...


  ...  " L'\ashure era il simbolo della continuità e della stabilità, l'epitome dei tempi felici che seguono  ogni bufera,  non importa quanto terribile sia   stata.
La nonna aveva messo a mollo gli ingredienti il giorno prima, e adesso si apprestava a cucinarli.  Aprì un armadietto e tirò fuori una grossa pentola.  Bisognava sempre tenere in casa un pentolone adatto per l'ashure...
Ingredienti:
La bastarda di Istanbul1/2tazza di ceci
                    
1tazza di grano integro in chicchi                                                            
1tazza di riso                                                                   
1tazza e1/2 di zucchero
1/2tazza di nocciole tostate
1/2tazza di pistacchi
1/2tazza di pinoli
1cucchiaino di vaniglia
1/3tazza di uvetta
1/3tazza di fichi secchi
1/2tazza di albicocche secche
1/2tazza di scorze d'arancia
2cucchiaini di acqua di rose
Decorazione:
2cucchiaini di cannella
1/2 tazza di mandorle sbiancate ed affettate
1/2tazza di semi di melagrana

Preparazione :
La maggior parte degli ingredienti va messa a bagno il giorno precedente, come segue : lavare accuratamente ceci,grano,riso e poi lasciarli a mollo tutta la notte in ciotole separate. Immergete fichi, albicocche e scorze d'arancia in acqua calda per mezz'ora,poi scolate tenendo da parte l'acqua di ammollo;tagliare il tutto a pezzi, mescolare con uvetta e tenere da parte.
Cottura :
Coprire i ceci con circa quattro litri d'acqua fredda. Portare a ebollizione e cuocere a fuoco medio per circa un'ora. Intanto portare ad ebollizione 75cl. d'acqua e cuocere riso e grano a fuoco basso per un'ora continuando a mescolare fino a quando la miscela è morbida. Aggiungere l'acqua di ammollo della frutta secca, lo zucchero, le nocciole spezzate,i pistacchi e i pinoli nella pentola, e far bollire il tutto a fuoco medio mescolando di continuo, per 30 minuti o più. La miscela deve addensarsi leggermente fino ala consistenza di una zuppa spessa. Aggiungere la vaniglia, l'uvetta,i fichi, le albicocche e le scorze d'arancia, e cuocere per altri 20 minuti continuando a mescolare. Spegnere il fuoco e aggiungere l'acqua di rose. Lasciar raffreddare l'ashure a temperatura ambiente per un'ora o più. Spolverare con la cannella e guarnire con fettine di mandorla e semi di melagrana.   " (c.d.t.)      

martedì 11 gennaio 2011

Con ciò che rimane...

Passate le festività cosa resta, un pò franato ,ma sempre morbido ?... ma il pandoro ! Bene qui abbiamo giusto un sistema per eliminarlo ...in modo non cruento , e cioè come trasformare un vecchio pandoro in un semifreddo da tirare fuori dal freezer in qualsiasi momento.

LO ZUCCOTTO DELLA BEFANA


Ingr. : 1 pandoro, anche già aperto, 1 vasetto di panna da montare, 1 vasetto di yoghurt bianco magro, 1 pezzo di cioccolato fondente da grattare, cannella in polvere, 2 arance tarocco rosso.
Servirà una ciotola di acciaio o comunque una  che sia possibile mettere in freezer e della pellicola trasparente.

Cominciamo tagliando il pandoro dalla cima ,ottenendo una stella, che metteremo su di un piatto grande insieme ad altri pezzi di pandoro tagliati invece grossolanamente. Si spremono le arance e con il succo filtrato, si vanno a bagnare i pezzi di pandoro e la stella badando di non esagerare .Il pandoro non deve essere fradicio ma deve assorbire il liquido.
Si  versa la panna in un contenitore per sbatterla, assieme a tre pizzichi di cannella e  si  ottiene una panna montata soffice e profumata.   Alla fine si grattuggia il cioccolato.
Per ultimo si unisce lo yoghurt alla panna, velocemente con un mestolo.
Ora si deve ricoprire il fondo della ciotola con la pellicola, messa a croce e con i 4 lembi lunghi che escono dalla ciotola stessa.
Per prima cosa  vi verrà appoggiata la stella di pandoro, e sopra con un cucchiaio si versa un pò del composto di panna e yoghurt e delle scagliette di cioccolato, poi si andrà a ricoprire a strati, di nuovo i pezzi di pandoro bagnato ben uniti a formare uno strato e poi di nuovo il composto e il cioccolato  e così via fino all'orlo della ciotola.Alla fine si livella con un cucchiaio il composto e si sparge ancora il cioccolato.Una volta a livello si copre con i quattro lembi di pellicola che escono dalla ciotola e così com'è si mette in freeezer.
Dopo almeno tre  ore , si può presentare lo zuccotto...in questo modo : si riaprono i quattro lembi e si capovolge la ciotola su di un piatto.  La pellicola verrà via con facilità e come decorazione si può spargere sopra dello zucchero a velo o del cacao e poi si potrà affettare lo zuccotto. Sarà buonissimo è una ricetta sperimentata !
Per riporre parte dello zuccotto ,se avanza, bisognerà ricoprirlo con la pellicola a croce, con lembi lunghi e rimetterlo nella ciotola , chiudere i lembi e così si conserverà ancora un pò.